Sbaglio sempre. Gioco sempre la carta della simpatia, cioè della antipatia, che in un ufficio pubblico la stessissima cosa. L’impiegata è gentile, professionale, ma il fatto di dover tenere a bada i simpaticoni come me la rende d’abitudine secca e severa. E poi, chissà quante volte ha sentito questa battuta. E infatti risponde di volée, come senza lasciar rimbalzare la facezia: “No! Il servizio sanitario è Nazionale, ma è articolati sui Comuni”.
Provo a rilanciare nel merito. Mio suocero è torinese, ma ora vive a un km da noi e a cento metri dal murodiberlino che lo separa dal mio comune: mi fido del mio medico, e vorrei condividerlo.Prontissima, educata e gelida, l’impiegata mi dice che eccezioni si possono pure fare ma sono così eccezionali e stravolgenti da dover essere approvate dal Direttore di persona personalmente.
Mi zompa in testa che se mio suocero fosse un vispo trentenne, potrebbe con lo Spid cambiare medico anche se fosse alla Bahamas.
E’ il momento della mia interlocutrice che affonda crudelmente: COME CHIARAMENTE SCRITTO, gli scatolotti per trasportare il prezioso reperto sono da chiedere in farmacia.
Noto che in genere è vero il contrario. Per esempio per le urine le provette le dà l’ASL. L’ho visto poco fa proprio qui. Ma mi astengo dall’esprimere il mio sconcerto. Pipì e pupù sono cose che solo a me sembrano assimilabili,
Per il servizio sanitario NAZIONALE, devono essere gestite separatamente. Mica i Direttori possono seguire tutte queste eccezioni, di persona personalmente…
Commenti
Posta un commento