Fu inaugurata nel 1927 come diramazione della storica tranvia Torino-Settimo (funzionante dal 1884) e si inseriva nel percorso, che da capolinea a capolinea era lungo 10 km, aggiungendone 2,3 km.
Da Torino, passando per due ponti, quello delle Benne e quello di Stura, centri abitati differenti venivano connessi riducendo i tempi di spostamento.
La tranvia aveva un un ruolo significativo nello sviluppo e nella vita quotidiana delle aree servite, in particolare per borgate come Barca e Bertolla. Permise un collegamento più agevole e rapido con Torino e Settimo, facilitando gli spostamenti per lavoro, commercio e altre necessità. La sua presenza contribuì all'integrazione di queste zone periferiche con i centri più grandi.
Nel tratto iniziale, la tranvia utilizzava i binari della rete tranviaria urbana di Torino mentre una volta fuori dal centro, la linea proseguiva prevalentemente a binario unico verso Settimo Torinese. Lungo il percorso erano presenti punti di incrocio per permettere ai tram provenienti dalle direzioni opposte di superarsi. Questi si trovavano, ad esempio, al Regio Parco, alla Manifattura Tabacchi, nella regione Barca e presso il cimitero di Abbadia di Stura.
Fatto curioso: quando la diramazione per Bertolla venne inaugurata il 16 luglio 1927, alla presenza di molte autorità, tra cui il podestà di Torino, Luigi Balbo Bertone, conte di Sambuy, la cronaca cittadina della Stampa dava probabile un ulteriore prolungamento fino a San Mauro perché “è il desiderio che gli abitanti di quella borgata hanno più volte espresso”.
Altri tempi.
Immagini prese da Wikipedia, alla voce Tranvia Torino-Settimo Torinese
Discorso interessante. In realtà a Bertolla arrivavano dei piccoli tram noleggiati dalla ATM per la navetta Barca-Bertolla perché i tram grossi facevano Torino-Settimo.
RispondiEliminaRelativamente alla dismissione pressochè totale dei tram interurbani in Italia ed in tutto il resto dell'Europa, Svizzera a parte, c'è da fare un discorso. Qualcuno dice che in Svizzera hanno fatto bene a non dismetterli; è vero, ma hanno potuto perché erano stati realizzati assai meno in economia che in Italia perché passavano in mezzo alle case dei paesi, ma avevano buona parte del percorso in sede propria, la qual cosa permetteva una velocità adeguata. Invece in Italia, come in quasi tutti gli altri paesi, i tram interurbani dovevano PER LEGGE usare la sede stradale, e ciò già negli anni '30 li condannava ad una lentezza inaccettabile.